A partire dalla convinzione che gli anziani «costituiscano una risorsa fondamentale del vivere civile», Ada Campania organizza ogni anno una serie di attività finalizzate al loro reinserimento sociale. Tra queste il progetto Anziani Guide della Storia in tour in collaborazione con la Uil Pensionati Campania, il programma che nel 2019 è stato riconosciuto come best practice dall’Ambasciata e dal Consolato Generale dei Paesi Bassi.
L’Associazione di volontariato per la tutela dei diritti delle persone anziane vuole infatti valorizzare il patrimonio di conoscenze di cui gli anziani si fanno custodi. Tutto ciò – oltre a ridurre esclusione sociale – promuove inevitabilmente un turismo alternativo. Come sottolineato dal presidente dell’Ada Campania Assunta Parisi, «il progetto ha un duplice scopo: da un lato, contrastare l’isolamento degli anziani e promuovere il loro benessere psicofisico; dall’altro, valorizzare il loro ruolo come custodi e trasmettitori del patrimonio storico e culturale del territorio».
Il progetto si snoda in sei tappe (di cui due già svoltesi) che vedono protagonisti i luoghi più belli e iconici della Campania. In autunno si potrà visitare l’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere (I secolo d.
C), in provincia di Caserta. Secondo per grandezza nel mondo romano solo al Colosseo di Roma, l’anfiteatro è composto da 4 ordini: i tre inferiori di 80 fornici ognuno, in travertino ed il quarto a muro continuo decorato da paraste.
Seguiranno visite a Summonte (provincia di Avellino), che è uno dei borghi più belli d’Italia, al Museo archeologico nazionale di Napoli e al Parco archeologico e al museo di Paestum.
«Il Gran Tour dell’Ada rappresenta un’occasione preziosa per valorizzare il ruolo degli anziani attivi nella società – ha sottolineato il segretario generale della Uilp Campania Biagio Ciccone – Gli anziani non sono solo depositari di un prezioso patrimonio di esperienze e conoscenze, ma anche una risorsa fondamentale per la comunità. Il loro contributo, in termini di volontariato, partecipazione sociale e intergenerazionalità, è inestimabile. Gli anziani sono spesso marginalizzati e relegati a ruoli passivi. In realtà hanno un enorme bagaglio di esperienze e conoscenze da trasmettere alle nuove generazioni. Questo progetto – ha concluso – è un’occasione per socializzare, interagire e sentirsi parte attiva della comunità”.
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