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Arriva anche a Foggia, dopo Bari e Bat, targato Fidit e Confindustria Foggia, lo Sportello di Prevenzione del Fenomeno dell’Usura finalizzato alla lotta alla criminalità, attraverso l’accesso al Fondo a ciò dedicato. L’obiettivo è quello di fornire accesso al credito e/o eventuali garanzie necessarie, in favore di soggetti che, non riuscendo ad ottenere, nell’esercizio di un’attività economica, credito dal circuito bancario, rischierebbero di rivolgersi a circuiti illegali.

Da quest’anno, infatti, Fidit può erogare credito diretto fino ad euro 40.000, per ciascuna azienda ne facesse richiesta, perché ha ottenuto l’autorizzazione ad effettuare le operazioni di erogazione del credito ai sensi dell’art. 1, comma 256 lettera c) della legge n. 178/2020 a valere sui Fondi di Prevenzione dell’Usura (Fondi FAU) istituiti e disciplinati dall’ art. 15 della legge 7 marzo 1996, n. 108 che sono appunto destinati a garantire soggetti a rischio usura, e prevenendo così l’esclusione finanziaria di soggetti deboli.

Per accedere allo Sportello basterà inviare una mail [email protected] oppure telefonare in Fidit al numero 0809643694 e chiedere di parlare con il responsabile dello Sportello, il dottor Antonio Labadessa o inviare mail di richiesta incontro a Confindustria Foggia [email protected].

“Questa è una opportunità che ci viene da una legge della rete dei Confidi per le imprese non bancabili a forte rischio finanziario. Il mef ha certificato che il tentativo non ha avuto successo perché le micro imprese con elevato rischio non hanno un sostegno dalle banche anche con la garanzia dei Confidi. Le banche anche se volessero aiutare aziende con segnalazioni non potrebbero farlo anche con la garanzia del 100 per cento”, ha affermato il presidente di Fidit Nicola Didonna.

“A volte gli imprenditori si aggrappano a qualunque cosa pur di rimanere a galla, anche a realtà illegali con conseguenze nefaste. Per questo vogliamo fare informazione e consulenza a costo zero, per far conoscere una serie di strumenti che consentono l’accesso al Fondo di Prevenzione dei fenomeni dell’usura”, ha dichiarato Eliseo Zanasi presidente di Confindustria Foggia.

“Le pmi sono la parte fondamentale della nostra economia – ha proseguito Zanasi – Foggia potrà portare delle progettualità, della Food Valley si disse negli anni Novanta, ma oggi le amministrazioni chiedono dell’agritech, un contratto di rete che porterà l’elevazione della qualità dell’agroalimentare. Oggi non è più pensabile che ci sia solo il pubblico ad aiutare le imprese. Ho trovato una disponibilità sulle nostre proposte di sistema da parte dell’amministrazione. Noi facciamo lobby sana e dedicata, ma oggi viene a mancare il sistema del credito”.

Ebbene, il Mef ha dato la possibilità alla rete dei Confidi, 190 in tutta Italia, di avere dei fondi. I Confidi anziché convenzionarsi con delle banche come accade per le persone fisiche sotto usura, possono erogare direttamente i finanziamenti con dei limiti fino a 40mila euro. “Non serviranno a consolidare la debitoria complessiva ma a dare un respiro, con un rimborso a 5 anni ad un tasso intorno al 5 per cento”, ha spiegato Didonna.

“Il mef ha certificato che il tentativo di denunciare non ha avuto successo perché le micro imprese con elevato rischio non hanno un sostegno dalle banche anche con la garanzia dei Confidi. Le banche anche se volessero aiutare aziende con segnalazioni non potrebbero farlo anche con la garanzia del 100 per cento”.

Giorgio Ferretti

Netto l’intervento dell’arcivescovo di Foggia Bovino Giorgio Ferretti, invitato da Zanasi alla conferenza stampa. “Io sono in questa terra da poco tempo e mi sono imposto di parlare poco e ascoltare tanto, sono qui come uno scolaro che visita per la prima volta la Confindustria e che ammira la bellezza di questo luogo. Il tema dell’usura è centralissimo ed è collegato alla criminalità organizzata. Abbiamo una Fondazione Antiusura legata alla Diocesi che dà in qualche modo delle risposte, ma quello che state presentando è meritevole. 40mila euro non sono grossi numeri, ma sono un po’ di balsamo che si spalma su una ferita che dà una piccola o grande iniezione di speranza. Noi dobbiamo dare insieme speranza a questa terra, che forse, non negli anni più recenti, ha perso la speranza. Ora stiamo risalendo la china, siamo in una fase crescente, abbiamo alcuni fattori interessanti, come una municipalità nuova che ha molto desiderio di fare, sono stati sbloccati dei fondi. In questo si inserisce banalmente e umilmente l’arrivo di un nuovo vescovo. Voglio dare il mio piccolo contributo di presenza e la mia benedizione perché qualsiasi cosa si fa per il popolo di questa terra va benedetto”.

La graduatoria delle province italiane per indice di rischio usura, una sintesi di indicatori sociali, pone nell’ultimo quartile tutti i capoluoghi di provincia pugliesi. A tal proposito l’assessore alla Legalità Giulio De Santis ha ricordato come questo appuntamento sia dentro gli eventi per i 100 giorni contro le mafie e per la legalità.

“C’è un dato oscuro sull’usura, si tratta di un reato odioso è una estorsione in danno del povero e di chi è stato in difficoltà. Ma oggi è, sic et simpliciter, un reato contro i piccoli imprenditori che diventano preda della criminalità”, ha osservato l’ex giudice Massimo Lucianetti che guida l’Osservatorio per la Legalità di Confindustria.

Pino Di Carlo

Non sono mancate nel corso della conferenza stampa forti opposizioni allo strumento. Pino Di Carlo, past president dell’associazione dell’aquila e prossimo numero uno di Camera di Commercio, ha parlato di un’operazione di facciata, pubblicitaria. Cosa sono del resto 40mila euro di prestito se le banche hanno chiuso ogni posizione con una impresa segnalata?

“Le nuove norme BCE ci stanno portando fuori dal mercato – ha rimarcato Di Carlo -. Quando ci ci affida alla procedura negoziata esce un allert e tu vieni emarginato dal sistema bancario. Oggi c’è un altro problema le banche si avvalgono della web reputation. Emarginando le aziende dal sistema bancario le banche non possono più prestarti i soldi. Non ci dobbiamo prendere in giro, oggi abbiamo una criticità enorme, il sistema bancario sta dicendo che le imprese devono fare azienda da sole o con piattaforme che prestano soldi a tassi elevati. Noi le cose ce le dobbiamo dire, l’unico che ci può dare speranza è il Monsignore. Tra qualche giorno sarò eletto presidente della Camera di Commercio, intendo fare una battaglia contro le norme del sistema bancario che stanno uccidendo noi imprenditori”.

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