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Quali sono i Bonus per anziani disabili? Vediamo insieme cosa esiste nel 2024 e cosa esisterà in futuro (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Quali sono i Bonus per anziani disabili?

Il decreto anziani, entrato in vigore l’15 marzo 2024, si pone l’obiettivo di “promuovere la dignità e l’autonomia, l’inclusione sociale, l’invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità della popolazione anziana”, attraverso una serie di iniziative previste nei prossimi mesi.

Andiamo a vedere cosa è attualmente a disposizione delle persone anziane con disabilità e cosa riserverà loro il futuro.

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Bonus per anziani disabili: il Bonus trasporto

Per quanto riguarda il Bonus trasporto per anziani, alcuni Comuni hanno introdotto riduzioni del prezzo del biglietto per viaggiare sui mezzi pubblici, riservati a chi ha un’età superiore a 60 o 65 anni.

Il Bonus trasporti viene erogato solo ai percettori della carta “Dedicata a te”, ovvero alle famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro annui.

Inoltre è prevista la detrazione per l’abbonamento ai mezzi pubblici del 19%, per una spesa massima di 250 euro, da inserire nella dichiarazione dei redditi.

Per il futuro, il decreto anziani del 2024 si pone l’obiettivo di individuare livelli adeguati di servizio di trasporto pubblico, in modo tale da consentire alle persone anziane o anziane con disabilità di spostarsi in contesti urbani o extraurbani.

In ogni caso si tratta di un’idea, i cui tempi per la realizzazione non dovrebbero essere brevi.

Bonus per anziani disabili: il Bonus vacanze

Attualmente non esistono dei Bonus vacanze per persone anziane con disabilità, o anziane in generale.

L’unico è il bando che viene pubblicato dall’INPS ogni anno. Ma per il 2024, il periodo per presentare domanda è già terminato. Le richieste andavano presentate dal 22 febbraio al 14 marzo 2024, tramite il portale prestazioni welfare.

Le persone anziane o anziane con disabilità possono, però, detrarre il 19% della spesa sostenuta per le cure termali, ma soltanto per i trattamenti medici utilizzati e non per le spese di soggiorno.

Entro il mese di giugno il governo ha intenzione di stipulare convenzioni tra servizi residenziali e semiresidenziali socioassistenziali e le strutture ricettive, termali, balneari, agrituristiche e parchi tematici.

L’obiettivo è garantire alle persone anziane o anziane con disabilità l’accesso alle strutture in questione a prezzi vantaggiosi, nei giorni infrasettimanali e nei periodi di bassa stagione.

Inoltre, per le persone anziane con disabilità è prevista l’introduzione di misure di agevolazioni per le strutture ricettive come per i luoghi di interesse storico/artistico, che prevedono l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Bonus per anziani disabili: il Bonus sport

In ambito sportivo, alcuni Comuni e alcune Regioni promuovono iniziative per sostenere l’attività sportiva per le persone anziane.

Non esiste un vero e proprio Bonus per lo sport per le persone anziane o anziane con disabilità. L’unica agevolazione è prevista per i ragazzi fino alla maggiore età, mentre per tutti gli altri è prevista la detrazione al 19% della spesa sostenuta i corsi di ginnastica posturale, correttiva o riabilitativa se prescritti da un medico ed effettuati in centri medici autorizzati (non nelle palestre).

Per il futuro, il governo ha intenzione di promuovere progetti finalizzati allo sviluppo della cultura del movimento nella terza età, a partire da gruppi di cammino lungo percorsi urbani o extraurbani fino all’ideazione di programmi di attività sportiva organizzata.

Bonus per anziani disabili: il Bonus veterinario

Per quanto riguarda le spese per i veterinari, attualmente l’unica agevolazione attiva è la detrazione del 19% della spesa sostenuta entro un massimo di 500 euro di spesa l’anno.

Per il futuro sono in arrivo agevolazioni per le spese veterinarie, per incentivare l’adozione di gatti e cani ospitati in rifugi e canili.

Si prevede l’agevolazione per coloro che posseggono un ISEE inferiore a 16.215 euro e vivano da soli.

Bonus per anziani disabili: il Bonus computer

Infine, sono in arrivo percorsi formativi per le persone anziane o anziane con disabilità per l’utilizzo di strumenti digitali, che consentono di accedere a tutti i servizi della pubblica amministrazione e l’utilizzo in autonomia dei principali strumenti tecnologici di base.

Anche in questo caso, per le tempistiche bisognerà attendere ancora qualche mese.

Cos’è il Bonus Assistenza Anziani?

Nel 2025 partirà il Bonus Assistenza Anziani, chiamato “assegno universali anziani non autosufficienti”, la misura sperimentale rivolta alle persone anziane, ultra 80enni, con un bisogno assistenziale gravissimo certificato dall’INPS e non autosufficienti, per la copertura delle spese per l’assunzione di badanti e caregiver.

Anche questa misura rientra nell’ambito del Bonus anziani, per riceverla occorrerà possedere un ISEE inferiore a 6.000 euro ed essere titolari di indennità di accompagnamento.

L’Assegno avrà un importo di 531,76 euro a cui potrà aggiungersi l’assegno di assistenza di 850 euro, per un importo complessivo di 1.380 euro al mese.

Potrà essere utilizzato per pagare chi si prende cura dell’anziano con disabilità, ovvero badanti e caregiver, oppure coprire la retta di strutture ricettive.

L’Assegno partirà in via sperimentale soltanto dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026.

Bonus per anziani disabili
Bonus per anziani disabili: in foto un anziano in carrozzina.

Faq sul Bonus anziani

Che cosa introduce la riforma per gli anziani non autosufficienti?

La riforma per gli anziani non autosufficienti introduce un nuovo sostegno economico che si affianca all’indennità di accompagnamento esistente. Questo sostegno è pensato per rafforzare l’assistenza fornita agli anziani non autosufficienti, includendo aiuti economici anche per i caregiver familiari. L’obiettivo è quello di innovare e migliorare complessivamente il sistema di assistenza, rendendolo più adeguato alle esigenze degli anziani e delle persone che si prendono cura di loro.

Quali sono le cinque condizioni poste per la riforma degli anziani non autosufficienti?

Le cinque condizioni principali poste per la riforma degli anziani non autosufficienti includono:

  1. La revisione del Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente per garantire un’integrazione effettiva tra assistenza sociale e sanitaria.
  2. La modifica della prestazione universale, affiancata all’indennità di accompagnamento, per renderla realmente universale e accessibile.
  3. La facilitazione dell’accesso ai servizi per le persone con disabilità pregresse divenute anziane, senza la necessità di un nuovo accertamento della non autosufficienza.
  4. L’eliminazione dell’articolo 40, che limita l’applicabilità delle nuove disposizioni solo alle persone oltre i 70 anni.
  5. L’approvazione di una legge organica sui caregiver, che includa le risorse finanziarie necessarie per una tutela completa.

Come viene modificata l’assistenza per gli anziani con disabilità pregressa?

L’assistenza per gli anziani con disabilità pregresse viene modificata eliminando la necessità di sottoporsi a un nuovo processo di accertamento della non autosufficienza al compimento del sessantacinquesimo anno di età. Ciò significa che possono richiedere i servizi destinati agli anziani non autosufficienti basandosi sulla valutazione multidimensionale e gli accertamenti già esistenti, facilitando così l’accesso alle cure e ai supporti necessari.

Qual è il ruolo del caregiver familiare nella nuova riforma?

Nella nuova riforma, il caregiver familiare gioca un ruolo centrale, riconoscendone l’importanza nell’assistenza quotidiana agli anziani non autosufficienti. La riforma prevede misure e finanziamenti specifici per supportare questi caregiver, con l’obiettivo di fornire loro un riconoscimento ufficiale e risorse adeguate per svolgere il loro ruolo critico nel sistema di assistenza.

Che impatto ha l’articolo 40 sulla riforma per gli anziani non autosufficienti?

L’articolo 40 limita l’applicazione delle nuove disposizioni della riforma solo alle persone che hanno superato i 70 anni di età. La sua eliminazione è fondamentale per estendere i benefici della riforma a una fascia più ampia di anziani non autosufficienti, compresi quelli tra i 65 e i 69 anni, assicurando così una maggiore inclusività e equità nel sistema di assistenza.

Quali sono le principali richieste delle commissioni parlamentari sulla riforma?

Le principali richieste delle commissioni parlamentari sulla riforma includono:

  • La verifica della conformità del Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente con le normative di delega.
  • La revisione della nuova prestazione universale per assicurarne l’universalità e la flessibilità nell’erogazione.
  • L’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia nella valutazione multidimensionale.
  • L’eliminazione del limite di età per la prestazione universale.
  • La definizione di linee guida nazionali per l’assistenza domiciliare e l’adozione di un approccio multidimensionale nella cura degli anziani non autosufficienti.
  • La rimozione del requisito ISEE per la donazione di farmaci veterinari, per incentivare la relazione tra gli anziani e gli animali da affezione.

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